Decreto Urbani e "Rosso Alice" Telecom: coincidenze?
Le ricorrenti relazioni Giuliano Urbani-Telecom non possono che creare un determinato sospetto.
Venerdì 12 Marzo il consiglio dei ministri ha approvato il "decreto Urbani": 1500 euro di multa per chiunque scarichi, tramite reti peer to peer, video protetti da Copyright.
Il decreto, come ormai tutti sappiamo, prevede che ogni provider internet denunci ogni suo cliente che si macchi di tale "delitto"; la multa per il provider "connivente" sale a 250 mila euro.
Nel decreto non si parla di Mp3: è prescritto solo il download di film; sebbene in futuro, come lo stesso Urbani ha evidenziato, la prescrizione sarà sicuramente estesa ad ogni opera tutelata da Copyright.
Non mi soffermo sulla natura del decreto ne' sull'impossibilità tecnica della sua attuazione.
Non mi soffermo neanche sulla definizione data dal ministro sui 1500 euro: "pena simbolica"; o sulle velleità pedagogiche dello stesso: "una multa dissuasiva ed educativa".

Lunedì 15 Marzo la telecom lancia il servizio Rosso Alice.
Cos'è "Rosso Alice"?
Guardacaso è un proprio "negozio online" di musica e film.
Si potrebbe pensare che il servizio sia fruibile soltanto da chi possiede una connessione Alice Adsl: no, il servizio è fruibile da chiunque possieda una conessione adsl, con qualsiasivoglia provider.

Un malizioso non può che vederci una "coincidenza".
Se non è una coincidenza perchè tutta questa fretta nel promulgare il decreto stesso?

Sarà solo una coincidenza ma stranamente il 3 Dicembre 2003 Giuliano Urbani, assieme a Tronchetti Provera, presso la scuola nazionale di cinema ha presentato il "Dipartimento di cinema digitale Telecom Italia".
Credo proprio abbiano parlato di questi "nuovi sviluppi" legislativi.

Sarà sempre una coincidenza ma il primo Marzo di quest'anno Giuliano Urbani e Marco Tronchetti Provera si sono incontrati nuovamente.
Entrambi hanno dato via alle operazioni di imbarco di materiale destinato a Baghdad per il restauro, che sarà gestito proprio dalla Telecom, del museo della capitale irachena.
Chi è che decide questo tipo di appalto se non il ministero per i beni culturali?
Come mai è stata scelta proprio la Telecom?

Troppo poco? Sempre "coincidenze"? Sono mosso dalla volontà, dal preconcetto di trovare a tutti i costi un nesso Urbani-telecom?
E' molto probabile.
Eppure le connessioni ci sono e passano per la privatizzazione dei Musei pubblici, verso i quali la Telecom sembra avere stranamente tante mire, e la biennale di Venezia, da quando, fin dal lontano Dicembre 2001, Giuliano Urbani nominò presidente della stessa, con uno strano anticipo sulla scadenza della presidenza precedente, l' ex amministratore delegato di Telecom Italia Franco Bernabè.