2003
Creative Commons: l'adesione italiana e la lista di discussione ufficiale
Il politecnico di Torino e il CNR sono le partner institutions della creativecommons.org
La lista di discussione ufficiale cc-it@lists.ibiblio.org è pubblica, iscrizioni: http://lists.ibiblio.org/mailman/listinfo/cc-it/
Il sito web di riferimento è http://creativecommons.org/projects/international/it/raggiungibile anche attraverso l'indirizzo http://creativecommons.it/
Il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Torino e L'Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell'Informazione e delle Telecomunicazioni (IEIIT) sono ufficialmente le partner institutions del progetto Creative Commons.
L'adesione ufficiale è stata comunicata ieri, 18 Novembre 2003, da Lawrence Lessig durante il convegno "La conoscenza come bene comune: software, dati, saperi" tenutosi a Torino.
L'adesione dell'Italia segue immediatamente quella dell'Irlanda (17 Novembre) della Cina e di Taiwan.
Le prime nazioni aderenti sono state Brasile, Finlandia e Giappone.
Il progetto Creative Commons è quindi un fenomeno, in crescita progressiva (se non esponenziale), di portata internazionale.

L'adesione dell'Italia attraverso le partner instituions menzionate costituisce senza dubbio una via privilegiata all'inclusione delle licenze creative commons nel sistema giuridico italiano: senza il riconoscimento legale delle stesse, è banale, esse rimarrebbero soltanto una bella, ma pia, ambizione.
Per converso senza una debita divulgazione e senza la loro adozione da parte di autori, musicisti, scrittori etc. tale introduzione nel sistema legislativo non avrebbe senso.

Nell''Agosto di quest'anno,quando ancora sul web italiano leCreative Commons erano sconosciute, fu avviata la lista di discussione creacomm-ita@erroneo.org
Il suo obiettivo intendeva essere il riunire, tentando una coordinazione e un lavoro comune, quelle realtà che potenzialmente sarebbero potute essere sensibili al problema.
Divulgare quindi l'esistenza delle licenze e del progetto, cominciare ad adottarle, tentare poi di sensibilizzare istituzioni appropriate alla partnership con creativecommons.org

Nel primo periodo dell'esistenza della lista (alla quale aderirono, tra gli altri, diversi esponenti delle associazioni invitate nella presentazione) la notizia "ufficiosa" di un'imminente adesione dell'Italia attraverso il Politecnico di Torino e il CNR costituì un ridimensionamento degli intenti della stessa.
Uno dei due obiettivi fondanti: sensibilizzare le istituzioni al problema, cessava infatti di avere senso; le partner institutions esistevano già e superavano, con la loro autorevolezza, ogni più rosea ambizione.
Gli iscritti della creacomm@erroneo.org decisero quindi di vedere in essa un momento preliminare alla loro iscrizione alla lista ufficiale.

In questi mesi si è lavorato per creare consenso intorno al progetto: il frutto simbolicamente più cospicuo di questo lavoro divulgativo è stata l'adozione della licenza Attribution-ShareAlike 1.0 da parte del più importante network di informazione indipendente italiano: italy.indymedia.org; seguito, e talora anticipato, da altri importanti realtà dell'informazione e della cultura indipendente italiana, tra i quali rekombinant.org, ngvision, newbrainframes.org, open-economy.org, la già citata L'Erroneo nonchè una quantità consistente di siti web, sia personali che legati ad associazioni o a gruppi.

La citazione di questo ambito culturale e sociale non è casuale: esso costituisce, accanto alle realtà ad esso legate (ad ex piccole case editrici, piccole case discografiche) il punto di partenza e il target privilegiato delle Creative Commons stesse.
(O forse si spera che gli autori sotto contratto con la Mondadori o la Sony, tanto per fare due esempi, distribuiscano il loro lavoro secondo tali licenze?)
E' per questo motivo che il contributo alla discussione, alla stesura e alla divulgazione della versione italiana delle Creative Commons da parte delle realtà e delle associazioni che in Italia rappresentano e costituiscono tale ambito è importante, se non addirittura necessario.