2003
Digital Divide, canoni internet e fasce orarie
I providers internet italiani aboliscono la connessione analogica "always-on": il tutto è illegale.
Il ministero per le pari opportunità dovrebbe subito obbligare tutti i providers ad includere tra le loro offerte l'opzione internet 56k 24 ore su 24 e dovrebbe farlo vigilando sul costo di tale opzione indicandone un prezzo massimo.
Dovrebbe anche multare chi arbitrariamente la ha esclusa.
La connessione adsl non è alla portata di tutti, non certo per i costi ma per il fatto che vastissime aree in Italia, e si parla di milioni di cittadini, non sono coperte da tale servizio.
Se si vive in zone rurali non resta che la connessione analogica, la vecchia 56k.
Il fatto è già in se un'ingiustizia.
Ultimamente però c'è una sorpresa: providers come infostrada e tiscali, suppongo anche la telecom, hanno escluso totalmente dalle loro offerte la possibilità di usufruire di una connessione a canone fisso che copra l'intero arco della giornata.
La Tiscali ad esempio offre due opzioni: una connessione dalle 9 del mattino alle 18, un'altra da mezzanotte alle 9 del mattino.
La fascia oraria che va dalle 18 a mezzanotte, ovvero la fascia nella quale l'utente privato utilizza maggiormente internet, non è coperta da alcun canone fisso, ogni ora di navigazione in tale fascia è pagata a parte.
Si pensi agli studenti: sicuramente il principale bacino d'utenza.
Al mattino, e spesso al pomeriggio, sono a scuola; la notte dormono.
Rimane loro la possibilità di accedere al web proprio nella famigerata fascia oraria scoperta...gonfiando le bollette della telecom.
Non occorre dilungarsi: furto, truffa, illegalità sono le parole che il tutto evoca.
La condizione economica di gran parte delle famiglie italiane non è rosea, sappiamo tutti, sulla nostra pelle, dell'inflazione inaudita, sappiamo tutti dell'aumento del costo della vita.
Tali strategie di mercato da parte dei providers non soltanto costituiscono un ulteriore abuso economico ma determinano un incremento del cosiddetto "digital divide".
E' inutile che il governo incentivi l'alfabetizzazione informatica stanziando 150 miserabilissimi euro per l'acquisto di un personal computer (senza dare la possibilità allo studente di acquistare l'hardware che gli occorre recuperando pezzi che potrebbe già possedere, allora il tutto avrebbe un senso e l'incentivo non sarebbe ciò che è: uno specchietto per le allodole) se con tale abuso l'incentivo statale viene nuovamente estorto allo studente nel giro di qualche mese.
Il problema posto è banale: nella sua banalità deve essere risolto al più presto.
Non escluderei una multa a tutti i providers che hanno disabilitato l'opzione su descritta.